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QUELLO SCHIAFFO ALLA NOSTRA COSCIENZA

Capodoglio morto in Spagna:

aveva 29 chili di plastica nello stomaco

 

 

Ognuno di noi quotidianamente compie delle azioni, quasi automatiche, ma non si sofferma sempre a pensare se ciò che sta facendo può causare danni all’ambiente o agli animali. Una notizia di poco tempo fa invece ci potrebbe portare a riflettere molto sulle nostre azioni. La notizia, del 27 febbraio,  è quella del rinvenimento di una carcassa di capodoglio nei pressi del faro di Capo Palos nella regione di Murcia, in Spagna. Nello suo stomaco hanno trovato sacchi della spazzatura, reti e persino un tamburo. Queste cose, senza ombra di dubbio, non sono finite in mare da sole. Un Capodoglio non si mette a suonare il tamburo!!!

Di conseguenza è l’uomo che ha gettato in mare il tamburo, i sacchi della spazzatura e tutto il resto; è appunto l’uomo il colpevole della morte di questo Capodoglio. Ciò ci riporta al punto di partenza cioè al fatto che le nostre azioni hanno delle conseguenze e pertanto dobbiamo pensare prima di agire sempre e in particolar modo in questo caso dobbiamo capire che i rifiuti e la superficialità dell’uomo possono causare dei danni così gravi da risultare irreparabili al nostro pianeta. Sono in tanti a farci notare i nostri errori ma spesso l’ uomo si nasconde dietro un dito credendo che tutti i problemi si risolvano da soli, ma è sbagliato. Con quel dito potremmo fare piccole azioni che possono, a piccoli passi, ridurre la nostra impronta ecologica.

Una voce, che poteva essere ignorata, o non presa in considerazione, ha invece creato una risonanza enorme: è quella di Greta Thunberg. Greta è una ragazzina svedese di 15 anni  che ha deciso di aprire gli occhi al mondo iniziando una battaglia per uno sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico. Una sua celebre frase è : “Ragazzi per il clima non c’è più tempo anche gli adulti devono agire”. Una frase un po’ “cruda” che fa riflettere tutti noi, dai più piccoli ai più grandi, un esempio concreto da seguire. Greta è una speranza per il futuro e per la sopravvivenza degli esseri viventi.

Foto come quelle queste, spero nel più breve tempo possibile che possano non essere più scattate.

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per lasciare  il posto a queste …….

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Poniamo che sia possibile incontrare un capodoglio come lo sventurato protagonista della nosta notizia.

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Poniamo che come noi possa parlare e raccontarci la sua sofferenza, la condizione che lo ha portato a subire l’indifferenza dell’uomo e a morirne.

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NOI: Quanto è alto il rischio che l’inquinamento porti all’estinzione della tua specie?

CAPODOGLIO: Il rischio è molto elevato e il fatto che ogni giorno voi umani buttiate nel mare i rifiuti non agevola la nostra situazione. Se solo voi umani foste più attenti...

 

NOI: Ti fidi ancora degli uomini?

CAPODOGLIO: Non so se dovrei fidarmi ancora di voi...in fondo ci state portando all'estinzione. Ma speriamo sempre in un risvolto positivo, che porti tutti voi a ragionare.

 

NOI: Come è cambiato l’uomo in questi anni?

CAPODOGLIO: Negli ultimi anni voi uomini avete fatto passi da gigante nelle nuove scoperte, e di ciò ne sono fiero, ma avete cominciato a fregarvene rispetto all'ambiente, pensando solo ai vostri interessi e alle innovative invenzioni. Ora ecco il mondo che ci ritroviamo, dopo sessant'anni di inquinamento e per colpa di alcuni anche altri dovranno pagare.

 

NOI:  Per te c’è una speranza che in futuro la situazione cambierà?

CAPODOGLIO: Come dicevo prima mi piacerebbe pensare che la situazione cambi, lasciando il posto a giovani in grado di prendersi cura della grande casa in cui vivono. Ho sentito dire che una certa ragazzina, Greta, sta convincendo molta popolazione europea: dai semplici ragazzi e umili famiglie ai più potenti...Mi piace questa ragazza, è lei la mia speranza...anzi, la nostra speranza.

 

NOI: Quando ti sei accorto che la situazione stava degenerando?

CAPODOGLIO: Ho capito la gravità della situazione solo quando non ho più visto molti miei compagni con cui migravo durante le stagioni fredde tornare dopo essere andati a caccia. Da quel momento ho capito che qualcosa non andava, perchè anche il mio stomaco dava segni di essere indisposto. Temevo per il mio piccolo, quello che tenevo nel mio grembo, ma soprattutto pensavo a cosa mi avesse provocato qel disturbo. In fondo avevo solo mangiato piccoli pesci, che entrano in quantità enormi nella mia grossa bocca...e da lì ho capito tutto:la plastica e i rifiuti provocati dall'uomo, ecco cosa ha portato alla morte tutti i miei coetanei. VERGOGNATEVI!

 

NOI: Adesso è facile  trovare cibo commestibile?

CAPODOGLIO: No, ho sempre paura di ingerire di nuovo qualcosa di non commestibile e fare la fine dei miei compagni. Quanto vorrei poter vivere sereno...Scambio per pesci alcuni pezzi di bottiglia, ingerisco microplastiche...devo essere sempre attento a tutto, anche per il benessere di mio figlio.

 

 

ASPETTATE!

Appena spento il computer o qualunque altro mezzo elettronico che state uasndo in questo istante, prendete guanti e sacco, e andate a raccogliere i rifiuti...aiuterete non solo i capodogli, ma anche voi stessi.

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Giulia Casilli

Cristel Maffezzoni

Alessandra Gazzi

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