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A LEZIONE DI LEGALITA'

Guardia di sicurezza

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Giovedì 7 Febbraio le classi terze dell’Istituto Comprensivo di Bozzolo hanno partecipato ad un incontro con il maresciallo Pietro Ronconi della caserma di Bozzolo e il capitano Gabriele Schiaffini del comando di Viadana, i quali hanno parlato di “legalità”. All’inizio dell’incontro il capitano Schiaffini ha introdotto il tema spiegando che cos’è la legalità cioè semplicemente tutti,  organi dello Stato inclusi, sono tenuti ad agire secondo la legge. La legalità può essere vista sotto due aspetti: il primo è quello di agire nel rispetto delle leggi in vigore, il secondo è quello di agire nel rispetto del principio di legalità secondo cui nessuno può essere punito per un fatto che non sia espressamente previsto dalla legge come reato. Una delle cose su cui il capitano ha insistito in modo particolare e che più di ogni altra ci ha colpito è “il concetto” dei 14 anni: una volta compiuti 14 anni la responsabilità degli atti da noi commessi non sarà più dei nostri genitori ma nostra, a differenza di prima. Se un giorno commetteremo un reato esso verrà segnalato sulla nostra fedina penale e ce lo porteremo dietro per il resto della nostra vita. Per esempio se un giorno dovessimo cercare un lavoro potremmo anche avere il miglior curriculum di tutti ma se il nostro datore di lavoro dovesse venire a sapere che abbiamo la fedina penale “sporca” molto probabilmente non ci assumerebbe. Il maresciallo Ronconi ha sottolineato l’importanza di segnalare subito alle forze dell’ordine qualunque forma di ingiustizia e di azione illegale a cui assistiamo. Se per esempio, davanti ai nostri occhi avviene un episodio di bullismo oppure un reato, bisogna riferirlo subito ai carabinieri prima che sia troppo tardi. Ai carabinieri, perché nei nostri piccoli paesi ci sono loro come forze dell’ordine, la polizia si trova solo nei centri più grandi.

L’incontro con il maresciallo e il capitano è stato molto interessante ed istruttivo perché ci ha fornito chiarimenti su molte cose importanti che potrebbero anche capitare (per esempio se sei in giro con un tuo amico e venite fermati da carabinieri o polizia e il tuo amico ha della droga, tu comunque, che sei in giro con lui, sei un complice, che sapessi o meno della presenza della droga nella tasca dell’amico.)

Ma soprattutto è giusto che abbiamo consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni, in particolare ora che ne diventiamo anche responsabili.

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Chouaib Lakal IIIA;

Stinder Kaur IIIA;

Ghizlane Fadili IIIA

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