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IL RACCONTO DI FRANCA
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Oggi, 29 gennaio 2019, a scuola è venuta la Signora Franca Grazioli a raccontarci l’esperienza di suo papà, Noè Grazioli, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando è “andato” nel Campo di Concentramento. L’hanno caricato con altra gente su un treno senza sedili, era un treno per gli animali, e dovevano stare in piedi: ha viaggiato per quattro giorni e per quattro notti.
Arrivato lì, doveva lavorare e gli davano da mangiare pochissimo: una brodaglia con poche verdure. Vicino al campo c’erano due fabbriche, una dove costruivano pezzi di aereo e una dove producevano zucchero.
Avevano letti attaccati l’uno all’altro e un numero era il loro nome. Quando facevano una fotografia, dovevano essere in due, perché se uno dei due scappava, picchiavano chi era fotografato con chi era scappato.
Il pensiero che li preoccupava era la fame. La guerra è durata cinque anni provocando fame, freddo, morte e tristezza perché non c’era una cosa bella: LA LIBERTA’! E la libertà è una cosa preziosa. Se non facevi quello che ti dicevano venivi picchiato o addirittura fucilato. La guerra è una brutta cosa! Infine per tornare a casa sono saliti su un treno…….e dopo un viaggio di quindici giorni e quindici notti sono scesi a Pescantina, vicino a Verona. Lì c’era la Croce Rossa e tante persone del posto (le donne di Pescantina) pronti ad accoglierli e ad aiutarli.
Adesso a Pescantina c’è un monumento formato da una rete di filo spinato e tante mani che chiedono aiuto. Noi siamo molto fortunati perché per ora non abbiamo la guerra!!!
MATILDE BARUFFI
Classe terza
Scuola Primaria di S.Martino D/A
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