IL BENE ALL'INFINITO
“IO IN QUESTI ANNI HO IMPARATO UNA COSA : IL MALE LO PUOI FERMARE, IL BENE NO. QUELLO SI PROPAGA ALL’INFINITO”.
Andrea è un ragazzo di 15 anni morto in un incidente stradale nel 2011. La madre per ricordare il figlio in un momento di sconforto, è andata a riguardare alcuni disegni fatti dal ragazzo da piccolo ed è rimasta particolarmente colpita da uno schizzo in cui Babbo Natale offriva la coca cola ad un bambino nero. Andrea aveva fatto questo disegno perché era rimasto impressionato durante un viaggio in Egitto e in Tunisia in cui i bambini come lui tiravano su da pozzi scavati a mano, acqua nera che poi bevevano. Durante il viaggio di ritorno Andrea ha chiesto alla madre Elisabetta se potevano fare un pozzo. A seguito di tutto ciò, in memoria del figlio, Elisabetta ha costruito in Etiopia un pozzo con l’aiuto di persone che hanno contribuito attraverso la raccolta di fondi. All’inizio Elisabetta ha realizzato un solo pozzo: ma dopo questi ne sono venuti altri, ventitré. Ogni volta che viene inaugurato un nuovo pozzo, la gente del villaggio balla di gioia. Lei continua a ripetere che è “il bene di Andrea che dilaga”, che si propaga all’infinito, un bene che sta aiutando anche la donna che, proprio grazie a queste attività in nome del figlio, ha cominciato a vedere attenuarsi l’odio verso l’uomo che, un giorno, all’improvviso, le ha strappato via il suo Andrea.
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Ghizlane Fadili IIIA;
Anna Tonini IIA