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UNA GUERRA, TANTE GUERRE

 

Il passaggio del libro “Niente di nuovo sul fronte occidentale”, la poesia “Fratelli” e i film “Joyeux Noel” e “La grande guerra” riguardano tutti la Prima Guerra Mondiale sotto vari punti di vista ma in particolar modo sull’aspetto della fratellanza. Il passaggio del libro “niente di nuovo sul fronte occidentale” parla di come la natura, il paesaggio, siano disturbati dal fumo delle bombe, dalle mongolfiere da guerra e dai vari passaggi di artiglieria durante i conflitti. Inoltre, Remarque, l’autore del libro, parla anche della tranquillità che si crea in trincea tra un attacco e l’altro e di come, in questi momenti, i pensieri corrano nella mente dei soldati. Remarque era uno scrittore già prima dell’inizio della guerra, e in questo libro racconta come la sua scrivania di casa, nella quale teneva i libri e le poesie scritte da lui, in quel momento gli sembri così lontana e irreale. Lontana e irreale perché lui, come tanti altri, dopo aver visto la morte così vicina non crede sia possibile pensare di ritornare alla routine della propria vita di prima.

L’aspetto della tranquillità tra un attacco e l’altro e dei ricordi sono inoltre presenti nel film “Joyeux Noel” nella scena dove Ponchel, barbiere, taglia i capelli al tenente. Finito il lavoro Ponchel alza uno specchietto dietro la testa del tenente convinto che questi riesca a specchiarsi, e solo in seguito realizza di non essere nel suo salone ma in un luogo di guerra in cui non c’è un altro specchio.

Quando se ne rende conto, Ponchel versa qualche lacrima pensando alla madre che lo aspetta a casa e al suo salone pieno di clienti. Credo che solo nei momenti più brutti ognuno di noi riesca ad apprezzare tutte le fortune che ha, come ad esempio una famiglia che ci vuole bene e un lavoro che ci piace.

Nella poesia “Fratelli”, di Ungaretti, l’autore vuole raccontare di come nel silenzio della notte abbia sentito risuonale la frase: “… di che reggimento siete, fratelli?”  E nella parola fratelli si sente tutta la fragilità e la paura dei soldati, proprio a cercare la solidarietà e la comprensione degli stessi che si trovano nella stessa condizione. Avvertono la paura di morire intorno a loro. Questa fratellanza è piena di sofferenza, è spontanea e vera perché tutti i soldati sono consapevoli e testimoni dell’orrore che li circonda, che li unisce appunto in una fratellanza e che a volte gli impedisce di salvarsi a vicenda perché se solo si prova a scavalcare la trincea il nemico non esiterà un secondo a sparare.

Questo aspetto è presente anche nel film “Joyeux Noel”, nella scena dove “padre” Palmer e altri soldati curano i feriti e, dalla “terra di nessuno”, a un certo punto si sente una voce che urla, in cerca di aiuto, perché è ferito. La voce è lì vicino a loro ma al di là della trincea. “Padre” Palmer non riesce ad ignorarla e prova ad uscire, nel tentativo di soccorrere il ferito, ma deve rientrare perché gli sparano. Quando il soldato ferito capisce che è costretto a morire lentamente e dolorosamente scoppia in un pianto che fa sentire “padre” Palmer e gli altri soldati inutili e codardi.

Credo sia orribile, ovviamente, essere il soldato ferito che chiede aiuto, ma ancora di più forse essere “padre” Palmer, e gli altri soldati, che devono restare lì impotenti a sentirlo morire. Forse sarebbe stato meglio sparargli un colpo ed ucciderlo subito per evitargli una lunga sofferenza.

La fonte, a mio avviso, che contiene più spunti sulla fratellanza è il film “Joyeux Noel”.

Infatti, anche quando i soldati si riuniscono nella “terra di nessuno” perché decidono di aprire una tregua per festeggiare il Natale, capiscono che il nemico considerato tanto lontano e diverso da loro è in realtà uguale a loro. Tutti hanno gli stessi desideri e gli stessi valori, tutti vorrebbero tornare alle proprie case con le proprie famiglie a trascorrere un felicissimo Natale senza il rischio di morire soli e lontani. Tutti noi, come i soldati del film, faremmo del nostro nemico il nostro opposto, facendo però un’associazione sbagliata perché, in questo caso, il nemico è una persona uguale a noi con i nostri stessi desideri, sogni e soprattutto non vorrebbe, come noi, far del male a nessuno. Purtroppo, la tregua porta anche degli aspetti negativi: non è altrettanto facile uccidere una persona che conosci rispetto ad un nemico, estraneo ed astratto, che ti hanno dipinto come un mostro.  La tregua nel film viene spezzata da Jonathan, che è in cerca di vendetta per l’uccisione del fratello, che spara ad un soldato tedesco che in seguito scoprirà essere Ponchel (soldato francese). Ponchel era stato aiutato dai tedeschi che lo avevano travestito appunto da soldato tedesco perché così era riuscito ad andare a trovare sua madre e a bere l’attesissimo caffè che lui sogna dal primo giorno di guerra.

Infine, il film “La grande guerra”, parla dell’amore per la patria che i due protagonisti mostrano pagando con la propria vita. Essi potrebbero rivelare il piano dei soldati italiani, al nemico austriaco, di far saltare un ponte e così potrebbero salvarsi la vita, ma loro non parlano e per questo sono fucilati. In un primo momento erano disposti a parlare per salvarsi, ma quando sentono il generale austriaco dire che gli italiani non hanno fegato il loro onore patriottico li fa cambiare idea e danno la loro vita, si fanno fucilare, pur di non tradire la loro patria.

Io non so se avrei avuto il loro stesso coraggio, ma bisognava cercarlo!

Speriamo che questa pagina di storia non si ripeta nel futuro. 

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Alessandra Gazzi

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