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UN RALLY ALL'ULTIMO SANGUE

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Il 18 maggio la classe II° A è andata al campus di Parma, all’università di ingegneria a disputare la finale del RMT.

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Sapete tutti cos’è il RMT (Rally Matematico Transalpino)? È un concorso matematico che si svolge nel nord Italia e in Francia partendo dalla terza elementare fino alla terza superiore. Si basa su concetti matematici che vengono valutati attraverso quesiti di logica, aritmetica e geometria ed è strutturato in due parti: la 1° si svolge nel primo quadrimestre e la 2° nel secondo. Chi ha il punteggio maggiore, di solito sono due o tre classi, partecipa alla finale che per la posizione geografica del nostro paese si svolge a Parma. La nostra vincita non era prevista perché non pensavamo a questo concorso che per noi era assolutamente improbabile da superare. Invece, eccoci qua!

Il 18 maggio eravamo tutti pronti per portarci a casa la vittoria e dimostrare a tutti che la 2° A è sempre migliore! Quindi alle 7.45 eravamo tutti sul piazzale e siamo partiti con il pullman verso una meta per noi incognita, anche se alcuni alunni come me in quarta erano già andati alla finale. Comunque la poca agitazione che c’era all’inizio sembrava fare dei salti in avanti perché man mano che vedevamo i cartelli con la scritta “Parma” l’ansia e la felicità che c’era in noi aumentava enormemente.

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Arrivati là, erano circa le 9.15 e alle 9.30 eravamo già seduti all’interno di una classe della facoltà. L’istituto ci piaceva da morire e non vedevamo l’ora di entrarci e visitarlo. Infatti quando siamo entrati ci è apparso come il principe delle scuole, anche se non è molto vecchio. Tuttavia l’aula in cui noi eravamo non era il massimo. Ma la voglia di iniziare a lavorare e cominciare a gareggiare superava qualsiasi distrazione. Quindi alle 9.35 avevamo matita, biro, testi e compagni per affrontare la prova. Inoltre, a volte, sbucava dall’oblò della finestra la professoressa Ferrari la quale era molto felice e serena e ci faceva le foto. Devo dire che il suo sorriso è stato un punto di riferimento in quel momento.

 All’inizio ero molto fiduciosa e tranquilla ma passati i 50 minuti avevo perso qualsiasi speranza perché non avevo risolto tutti i quesiti. Vi spiego meglio: è la classe che partecipa quindi non sono solo alcune persone che lavorano ma ci sono sette gruppi che hanno 1 problema a testa. Io e il mio gruppo lo abbiamo risolto in pochissimo tempo e di conseguenza siamo andati ad aiutare gli altri. Quindi ho risolto altri due problemi che però non ho terminato. O per lo scarso tempo o per la poca collaborazione il lavoro era incompleto. Quindi se la speranza all’inizio era 200%, in quel momento era caduta al 10% e se anche alcune delle mie amiche continuavano a tirarmi su il morale, io non ci credevo. Infatti così è stato.

Arrivate le 11.00 sono iniziate le premiazioni. Noi eravamo mano nella mano ad aspettare i risultati. Dopo aver annunciato i partecipanti alla categoria sette, hanno distribuito alcuni gadget a tutti i concorrenti (astucci e matite fluo). Infine hanno eletto i vincitori. Non eravamo noi ma la voglia e la speranza che ci abbiamo messo nel partecipare ha ripagato di tutto, anche della mancata coppa. Vorrei ricordarvi, e mai dovete dimenticarlo, che quando si gareggia non è importante vincere o portare a casa la medaglia ma la cosa essenziale è partecipare insieme agli amici.

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Martina Bettoni

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