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All’ombra di un uomo

 

Quello che le donne non dicono

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Le donne fin dall’antichità sono sempre state considerate inferiori agli uomini e private di molti diritti che oggi, per noi, sono ovvi come andare al lavoro, andare a scuola ed essere economicamente indipendenti. Ora, anche dopo molto tempo in alcuni Paesi come Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Nepal, Mali, Pakistan, India, Somalia, Iraq, Ciad, Yemen, Arabia Saudita e Guatemala, la cultura e purtroppo in qualche caso la religione insegnano a considerare le donne “oggetti” da usare e sfruttare. Recentemente, il 25 Marzo 2019, un telecronista di nome Sergio Vessicchio ha insultato il guardalinee poiché aveva ammonito un calciatore, a seguito di un fallo, estraendo il cartellino giallo dal taschino. Questa ammonizione, secondo il giornalista, non era giustificata, quindi ha insultato pesantemente il guardalinee, che in quel caso era una donna. L’aggravante di questo fatto è che si è permesso di affermare che le donne non sono in grado di fare quello che fanno gli uomini. Con questo disgustoso e vergognoso gesto il telecronista è stato sospeso dal servizio e si è guadagnato la squalifica dell’opinione pubblica. Tralasciando questo avvenimento qui in Italia le donne vengono e sono considerate alla pari degli uomini e hanno i loro stessi diritti. Purtroppo altrove le donne sono invece ancora costrette ad obbedire ai comandi dei mariti, a sottomettersi a loro, mostrarsi in pubblico con dei vestiti chiamati burqa che coprono tutto il corpo e anche il viso per non far vedere il loro aspetto agli altri uomini. Una delle privazioni più gravi è proibire di praticare, vedere o ascoltare qualsiasi messaggio che possa dare loro idee nuove che per alcuni possono essere compromettenti o modi per esprimersi per comunicare alle altre persone quale è veramente la loro situazione, per esempio non possono andare a scuola, non possono ascoltare la musica perché sarebbe un modo per provare emozioni, non possono andare a lavorare perché prenderebbero soldi e non possono dedicarsi a loro stesse. Inoltre vi sono pene molto gravi come venire frustate davanti a tutti per fa imparare loro le consegue di sognare d’avere una vita libera! Per queste ed altre motivazione di molte donne può venire riassunta in una parola: PRIVAZIONE, solo perché alcune persone hanno paura della loro vera forza. Molte donne, in tutto il mondo e in tutte le culture, nel passato, con il loro coraggio, hanno cambiato in meglio il nostro presente come Madre Teresa di Calcutta che è stata la fondatrice di una delle congregazioni religiose, le Missionarie della Carità, più presenti nei luoghi di sofferenza; Giovanna D’Arco che riunì, nel proprio Paese, parte del territorio caduto in mano agli inglesi, contribuendo a risollevarne le sorti durante la guerra dei cent'anni, guidando vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi; Rita Levi-Montalcini che identificò il fattore di accrescimento della fibra nervosa, noto come NGF, e per tale scoperta è stata insignita nel 1986 del premio Nobel per la medicina e tante altre. Altrettante lo potrebbero fare per il nostro futuro, ma le difficoltà, per le loro condizioni frenano questi cambiamenti. La conseguenza è che non vengono considerate persone ma “oggetti”. La persona non può essere definita tale se non ha pensieri propri, infatti queste donne agli occhi di alcuni uomini non sono creature viventi ma solo esseri inferiori.

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Chiara Durantini

Lucrezia Finardi

Maha Rebai

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