DA CHE PARTE STARE?
In classe abbiamo letto un articolo del Corriere della Sera dal titolo “Cellulari ai bambini? No grazie” e un articolo di D. Banfi sull’uso della televisione. Poi ci siamo divisi in quattro gruppi e abbiamo cercato di giustificare le seguenti tesi:
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cellulari sì;
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cellulari no;
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videogiochi sì;
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videogiochi no.
Ecco il nostro lavoro.
CELLULARE SÌ
TESI
Il bambino dovrebbe avere il cellulare:
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Perché può telefonare, quando vuole, ai suoi amici
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Per giocare
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Per fare foto, per fare filmati, per fare selfie
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Per comunicare con i genitori
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Per chiedere aiuto
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Quando è solo
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Quando deve essere avvertito per tornare a casa
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Per chiedere informazioni
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Per chiedere il permesso ai genitori di fare qualcosa
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Per messaggiare e mandare foto, tramite chat, a chi si vuole
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Per andare su youtube
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Per ascoltare la musica
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Per divertirsi
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Per “gasarsi”
PER TUTTI QUESTI MOTIVI NOI CREDIAMO CHE I BAMBINI, DAI DIECI ANNI IN SU, DOVREBBERO AVERE IL CELLULARE PERSONALE.
IBRAHIM SOPHIA BENJAMIN
CELLULARE NO
Antitesi
I cellulari non vanno bene per i bambini minori di 11 anni, perché:
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Hanno il potere di scollegare i bambini dalla vita quotidiana arrivando a eliminare la vita vera e a dare più importanza a quella virtuale.
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Un ottico, anzi tanti ottici, dicono che, soprattutto per i bambini, non fa bene un’esposizione prolungata sugli schermi, anche se esistono delle lenti per proteggere il cristallino, anche se non lo fanno su tutta la retina.
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I bambini, soprattutto nell’età dell’adolescenza, non devono far uso di social, per i cattivi contenuti che possono contenere.
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Attraverso i cellulari si possono scaricare app, (o giocare online) scommettendo soldi con il rischio che si possa creare dipendenza da giochi d’azzardo.
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I bambini arrivano a fare uso eccessivo del cellulare trasgredendo anche le regole dei genitori.
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L’ esposizione prolungata ai telefoni non fa bene, perché gli apparecchi emanano dei forti raggi magnetici che non fanno bene per il cervello.
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Attraverso il cellulare si può entrare dentro alcuni siti che, in automatico, senza il tuo consenso attivano degli abbonamenti che ti scalano soldi dalla ricarica del telefono.
Il mondo è pieno di attrazioni, peccato che al giorno d’oggi non si sappiano più apprezzare.
Khadija, Francesco, Ilaria, Giulia, Arianna, Jacopo
VIDEOGIOCHI SÌ
TESI
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Il bambino impara l’inglese perché fa amicizie virtuali con bambini di diverse lingue.
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Il bambino è impegnato e non disturba i genitori.
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Il bambino si diverte perché incontra gli amici in modo
virtuale e gareggia con loro.
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Il bambino si può rilassare perché il videogioco è sempre a disposizione per il tempo libero.
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Quando il bambino è a casa da solo usa il videogioco e il tempo passa più velocemente.
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Il bambino si appassiona al videogioco diventando sempre più abile e potrebbe diventare un professionista.
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Il bambino deve giocare ai videogiochi per sfogarsi dopo una brutta giornata.
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Giocando ai videogiochi si impara a scrivere più velocemente al computer.
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Il bambino si fa i muscoli alle dita e diventa veloce ad usare il mouse i tasti e quindi diventa più tecnologico.
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Il bambino si orienta con i punti cardinali migliorando vista e udito.
Allison, Sharon, Nicola, Brando, Robert, Andrea
VIDEOGIOCHI NO
Antitesi
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Videogiochi possono danneggiare la vista
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Possono creare danni cerebrali permanenti
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Alimentano il cyber bullismo
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Creano dipendenza patologica
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Fanno perdere la cognizione del tempo
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Fanno diventare scorbutico, nervoso, depresso
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I giocatori accaniti si alzano solo per andare in bagno e non fanno esercizi fisici
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Usano un linguaggio scorretto e volgare
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Fanno venire la nausea e anche il mal di testa
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Creano allucinazioni
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Fanno dimenticare le cose importanti
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Fanno perdere la memoria
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Impediscono la capacità di concentrazione
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Impediscono di uscire, di incontrare gli altri, di socializzare
Crediamo che i videogiochi, se usati per tempi prolungati siano altamente dannosi.
ELIA, RICCARDO, CAMILLA, MIA, IRENE
Poi abbiamo fatto un’indagine sull’uso dei videogiochi nelle nostre classi e questo è il risultato…
Infine abbiamo letto altri articoli di pediatri e neuroscienziati e abbiamo scritto le nostre conclusioni.
I VIDEOGIOCHI NON SONO SEMPRE NEGATIVI
Uno studio dell’università di Oxford ha scoperto che un bambino che gioca un’ora al giorno con i videogames è più sodisfatto della propria vita. E’ più abile a fare conoscenze e amicizie. I videogames hanno effetti positivi a livello cognitivo, migliorano la coordinazione oculo-manuale cioè mentre guardi uno schermo riesci a utilizzare il controller nello stesso tempo della visualizzazione, migliorano i tempi di reazione e il riconoscimento delle parole.
Ci sono, però, anche effetti negativi che riguardano un uso eccessivo. I videogiochi possono causare danni a lungo termine sul nostro cervello, sul senso della realtà e sulla socializzazione, giochi violenti possono aumentare l’aggressività.
Spitzer (un neuroscienziato tedesco) ha scoperto una nuova malattia: la demenza digitale, cioè la perdita di intelligenza e la mancanza di saggezza, di equilibrio e di buon senso.
L’utilizzo eccessivo delle tecnologie informatiche e dei media danneggia il cervello, indebolisce la voglia di fare amicizia nella vita reale.
I giovani di oggi sono più incapaci di restare concentrati a lungo, di ragionare e di fare collegamenti. Quando si gioca per tanto tempo alcune aree del cervello restano inutilizzate per tanto tempo e si riducono. Occorre, allora, scollegarsi e dedicarsi agli hobby, alla famiglia e agli amici infatti il rischio della dipendenza da gioco può prendere il sopravvento su tutti gli altri interessi della vita.
Mia, Lisa, Chiara, classe VB di Rivarolo Mantovano