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L'ULTIMO SGUARDO DI MEDUSA​

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Medusa è nell’istante tra la vita e la morte, l’ultimo secondo di coscienza e consapevolezza prima di morire. Nei suoi occhi che fissano il piccolo mortale che l’ha appena  sconfitta, si vede l’arroganza della creatura. Il suo nome è infangato per sempre, la sua vita distrutta da un comune uomo che è riuscito ad uccidere colei che per tutti era la minaccia peggiore e la morte umanizzata. Tutto ciò si capisce dagli occhi di Medusa, dalla sua espressione di disprezzo e da come guarda Perseo, capace di infliggerle il colpo fatale.

Cerca inoltre di urlare, ma le sue corde vocali sono state tagliate, così come il resto del corpo, perciò non può nemmeno minacciarlo o chiedere aiuto. Il pallore sulla fronte di sta impossessando di tutto il viso, anche se le guance sono ancora rosee, iniettate di sangue, vive. Tutto ciò fa pensare ad una morte estremamente rapida. Lo si capisce dalla grande quantità di sangue che esce dal collo della creatura. I serpenti sulla sua testa stanno per morire con lei perché fanno parte del suo corpo; per questo motivo si dimenano in modo molto caotico e disperato. Medusa ha evidentemente un lato di profondo terrore della morte negli occhi, ma anche un lato di incredula arroganza. È preoccupata perché da lì ad un istante incontrerà la morte e la sua vita sarà definitivamente finita, ma prova anche angoscia e timore perché, anche se sembra una creatura forte, gelida e assetata di morte, ha una zona d’ombra e di fragilità interiore.

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Vittoria Baboni

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