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LA PARTE BUIA DELLA RETE

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La rete, attraverso il computer, e soprattutto il cellulare, di cui noi ragazzi facciamo un uso spesso eccessivo, ormai è diventata una parte importante della nostra vita quotidiana.  A scuola la usiamo per lavorare a gruppi, per vedere filmati e per cercare informazioni in internet. A casa , oltre che per la scuola, utilizziamo la rete per chattare con gli amici, guardare filmati su Youtube e vedere serie su siti streaming.

Io non uso i social, ma ci sono ragazzi come me che ne hanno e a volte sono incoscienti dei pericoli che si nascondono dietro a essi. Ad esempio, tutti possono anche sul web, anche persone con cattive intenzioni che possono raccogliere i nostri dati e usarli in maniera sbagliata. Per questo bisogna  far attenzione a pubblicare dati e foto personali.

Un altro pericolo che abbiamo trattato molto a scuola è quello del cyberbullismo, cioè il bullismo agito attraverso la rete che ha come scopo colpire la mente delle persone deboli e sensibili facendole sentire inutili e insignificanti. Una volta che si è stati presi di mira dal cosiddetto cyber-bullo bisogna agire subito chiedendo aiuto ai genitori, agli insegnanti o alle persone di cui ci fidiamo, e segnalarlo alla polizia postale. Secondo me il pericolo più grande del web è che si rischia di perdere i contatti con la vita reale e di isolarsi. Ad esempio, quando si esce con le amiche, si sta spesso e volentieri attaccati al cellulare,senza dialogare.

A casa, magari, ci si chiude in camera e, invece di leggere un libro, si usa il computer.

A scuola abbiamo lavorato molto su questo argomento, infatti la professoressa Bergamaschi ci ha consegnato degli articoli. Quello che mi ha colpito di più parla di un esperimento fatto in una terza media di Goito: togliere ai ragazzi lo smartphone per 48 ore. Ma prima di metterlo in pratica, gli insegnanti hanno consegnato ai ragazzi un questionario sui tempi d’uso del telefono: è emerso che alcuni ci perdevano addirittura più di 8 ore al giorno, ma per fortuna su 70 ragazzi 27 dichiaravano di passarci non più di 2 ore al giorno.

Alla fine dei due giorni alcuni ragazzi hanno riferito di essersi annoiati, altri si sono sentiti persi, ma la maggior parte liberi di fare cose che non facevano prima e di divertirsi in famiglia. I ragazzi hanno impiegato le ore sottratte allo schermo uscendo con gli amici, studiando e persino leggendo!

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Giulia Casilli

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