UN'OVERDOSE DI CONNESSIONE...
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Usare internet al giorno d’oggi è diventato ormai un’abitudine, oserei dire quasi qualcosa di obbligatorio con esso ci sembra di avere l’accesso sul mondo, per questo risulta indispensabile. Mi sono pertanto chiesto se questo possa essere un bene o un male.
Partendo dalla mia esperienza, posso dire che tutto dipende da come lo si utilizza. Quando devo fare delle ricerche per la scuola, mi basta digitare poche parole chiave, in qualche secondo ho a disposizione centinaia di pagine di ogni tipo; questo mi permette di accelerare e approfondire il mio lavoro.
In questo caso l’utilizzo della rete risulta comodo e utile, perché mi mette a disposizione una grande vastità di elementi nell’immediato senza dover faticare, ottimizzando i tempi. Se non avessi internet sarei costretto a sfogliare enciclopedie, andare in biblioteca, insomma “metterci” del mio e impiegando inevitabilmente più tempo.
Un’altra situazione che ho notato è che l’uso di internet rende noi ragazzi tutti un po’ più soli, perché ci ritroviamo a giocare assieme virtualmente, ognuno sul proprio divano di casa, senza scomodarci e perdendo così il contatto con la realtà. Siamo tutti amici parlando attraverso uno schermo che ci fa da “interlocutore”, ci sentiamo più liberi di esprimerci perché non c’è un confronto reale. Talvolta si offende, come se l’offesa rimasse sospesa, senza arrivare al destinatario, se non di striscio. Se ci troviamo per strada, però, non ci salutiamo nemmeno, quasi fossimo estranei.
A proposito di questo, pochi giorni fa sono stato ad un compleanno e la cosa che mi ha colpito è che alcuni di noi hanno passato tutto il tempo a guardare lo schermo del telefono, come se fosse l’unica cosa esistente in quella stanza, isolandosi dal gruppo e perdendo l’opportunità di relazionare.
Un social che va per la maggiore in questa generazione è Instagram, dove si fa a gara a chi ha più “followers” e più “mi piace”, come se questo fosse segno di potere, quando in realtà chi ti segue non lo fa spesso per amicizia ma per curiosità. Siamo tutti curiosi e ci sembra dalle “storie” che uno pubblica, di saper tutto della sua vita e a volte proviamo persino invidia per quella vita che ci pare perfetta, quando in realtà potrebbe essere solo costruita,” photoshoppata”.
Poco tempo fa, la nostra professoressa ci ha consegnato un articolo che parlava di una scuola dell’Istituto comprensivo di Goito, che come esperimento, aveva proposto agli alunni un’astinenza da cellulare per due giorni, nei quali i ragazzi non potevano usare alcun tipo di tecnologia, obbligandoli così ad avere tempi vuoti da riempire con la loro immaginazione. Di questo articolo mi è piaciuta una frase: “mi sono sentito una zombie libero…. dagli altri zombie assetati da cellulare”.
Questo mi ha fatto riflettere e capire come la tecnologia renda schiavi gli uomini, ma proprio tutti gli uomini, anche gli adulti. A tal proposito, i ragazzi di questa scuola hanno proposto un altro progetto in cui al “digiuno da cellulare” dovevano partecipare anche i genitori e i fratelli, perché mentre nel primo progetto i ragazzi erano in astinenza tutta la famiglia “smanettava”, era intenta ad usare il cellulare. Questo esperimento ha aiutato a comprendere e a consapevolizzare i giovani rispetto a quanto questi strumenti tecnologici possano catturare il nostro tempo, ma in maniera negativa, rendendoci dipendenti, quasi drogati.
Tutto questo per dire che internet è una grande risorsa per l’uomo Bisogna però stare attenti al suo utilizzo e a non superare il confine oltre il quale diventerebbe un’overdose….
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Davide Bettoni
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