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UNA MATTINATA PIENA DI SCOPERTE

 

Lunedì 25 febbraio 2019

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Caro Diario

  Venerdì ,con i miei amici e le maestre, siamo andati a visitare un’azienda agricola. Si trova fuori da Bozzolo in un paesaggio naturale.  Siamo andati a piedi e abbiamo percorso due chilometri su una strada di sassi. Mi sono entrati dei sassolini nelle scarpe. Durante la camminata abbiamo visto molte cose interessanti. Attorno c’erano campi coltivati e campi arati.   Mi è piaciuto osservare una canalina di cemento con una piccola porta di ferro da una parte. Se si apriva quella porticina l’acqua della canalina usciva e innaffiava dei  pioppi. Ho scoperto che quelle piante formavano un pioppeto. 

Ad un certo punto la maestra Eliana ci ha detto che mancavano solo due minuti. La mia vista vedeva già l’azienda agricola e vedevo che era molto grande ed era formata da diversi edifici. Ero già curioso di sapere il perché   era fatta così.  La prima cosa che ci ha spiegato il proprietario Signor Chizzoni è stata la descrizione di tutti gli edifici attorno alla cascina. Ci ha spiegato che le mucche vivono in diversi ambienti. Ho visto dove le mucche partoriscono. E’ la stalla più bella. Le mucche non partoriscono da sole, le aiuta il Signor Chizzoni e le persone che lavorano con lui. Ho visto una mucca talmente grossa che non riusciva a camminare. In un’area vicina c’erano tante  casette bianche.  Ogni  vitellino vive nella sua casetta e può uscire e vedere altri vitellini che abitano vicino. In una stalla molto grande c’erano le mucche da latte. Sono mucche frisone.

Sono rimasto colpito dalle loro mammelle che erano veramente molto gonfie. Chizzoni ci ha spiegato che il latte che producono le mucche serve per allattare i vitellini,ma la maggior parte serve all’ uomo. Davanti alle mucche c’era il loro cibo fatto con fieno e  farine diverse. La stalla era molto pulita. Io mi aspettavo il pavimento sporco di letame e polvere dappertutto.  Roberto ci ha spiegato che la pulizia viene fatta ogni giorno. Il letame viene tolto con delle macchine speciali e poi viene usato per concimare i campi. Alle dieci io e  i miei amici ci siamo ritrovati sull’aia della cascina. Eravamo affamati, perciò abbiamo fatto merenda. Io ho divorato due pacchetti di croccantelle al bacon. Guardandomi attorno ho visto i portici della barchessa che riparano gli attrezzi che servono per coltivare i campi. Mi ha colpito un trattore molto grosso che assomigliava a quello che passa tante volte al giorno davanti a casa mia. Finalmente siamo entrati nella sala mungitura. Lo spazio per noi era molto stretto. La maggior parte della stanza era occupata dalle mucche che erano tutte in fila, in ordine. Si sentiva una bella musichetta che, penso, servisse per calmarle. Un uomo prima ha pulito tutti i capezzoli delle mammelle con un disinfettante, poi ha controllato che tutto fosse in ordine.  Finalmente ha attaccato ad ogni  mammella  la macchina mungitrice. In un piccolo contenitore di vetro noi vedevamo il latte che scendeva velocemente dalle mammelle ed entrava in un lungo tubo. Il latte andava in un grosso frigorifero tutto chiuso. Ho notato su uno schermo che non tutte le mucche davano tanto latte. Non ho detto che ogni mucca ha sull’orecchio un cartellino con il suo numero di riconoscimento. Il ritorno a scuola è stato faticoso perché camminavamo contro vento. Eravamo stanchi. Io ero molto contento di aver passato una mattinata piena di nuove scoperte.

Ciao caro diario. A presto

                                                                                                 Matteo Petroselli

                                                                                     Classe IIIA Scuola Primaria di Bozzolo

 

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OGGI SONO UN GEOGRAFO, UN BOTANICO, UNO ZOOLOGO, UNO STORICO.

Abbiamo visitato, venerdì 22 febbraio, l’azienda agricola “ CANILI” per conoscere una attività dell’uomo in pianura. Abbiamo raccolto tante  informazioni  nell’intervista al proprietario Signor Chizzoni  Roberto sulle attività che si trovano in una azienda agricola: la coltivazione dei campi e l’allevamento delle  mucche.

I geografi hanno  collaborato con altri studiosi . Tutti  hanno  lavorato in equipe  e  presentano il loro lavoro. Buona lettura!

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I BAMBINI DELLA CLASSE IIIA

della

SCUOLA  PRIMARIA DI BOZZOLO

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L’AZIENDA AGRICOLA “CANILI” NEL TEMPO

Tanto tempo fa nel paese di Bozzolo c’erano 100 stalle. Tutte erano dentro le mura. Gradualmente sono state spostate al di fuori del paese perché c’era bisogno di più spazio per allevare le mucche. L’azienda agricola “Canili” è sempre stata dove è adesso. La cascina è stata costruita in mezzo ai campi, nella Valle dell’Oglio. In quel tempo il fiume era   libero sulla campagna  e depositava sabbia, detriti  dappertutto. I campi attorno alla cascina infatti  hanno un terreno sabbioso. Nel tempo  il fiume Oglio ha cominciato a scorrere nel letto che ha adesso. Nella storia della cascina c’è scritto che  era un piccolo convento abitato dai frati Cappuccini. Avevano un proprio canile. Da qui il nome. Nel 1911 il proprietario Francesco ha regalato alla sua mamma Gemma la chiesetta che c’è vicino alla cascina.  Dal  1988 l’azienda agricola “Canili” è di proprietà del Signor Chizzoni Roberto, della moglie Cristina, dei figli Davide e Chiara.

                           GLI STORICI: Matteo Petroselli, Ramirez Alessio, Ismaele Finardi

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LA CASCINA DELL’AZIENDA AGRICOLA “ CANILI”

La cascina “Canili”si trova in Via Bassa San Martino. Si arriva alla cascina percorrendo una strada di campagna con i sassi. Attorno ci sono dei campi arati con attorno tanti alberi. C’è anche un pioppeto.  Lungo la strada ci sono delle canaline costruite dall’uomo per portare l’acqua nei campi, ma anche dei fossi naturali.  E’ una cascina a corte chiusa. Si entra da un grande cancello. Nella cascina c’è la casa padronale dove abita il Signor Chizzoni con la sua famiglia. E’ una casa a tre piani con tante finestre e un balcone. Dove adesso c’è la soffitta, una volta c’era il granaio dove venivano conservati il grano e il mais.  Sul tetto c’è una  campana appesa ad un piccolo muretto. Attaccata alla casa padronale c’è la vecchia stalla. Adesso è un magazzino.  Davanti alla casa padronale c’è l’aia. E’ un grande cortile fatto con le pietre dove una volta stendevano il grano e il mais a seccare al sole.  Attorno all’aia ci sono anche le case dove abitano i dipendenti che lavorano nell’azienda  e c’è la barchessa. E’ un porticato gigante  dove ci sono le macchine agricole: trattori, ruspe, carri. In un angolo della cascina c’è una chiesetta molto bella. Dietro la cascina ci sono quattro stalle molto grandi circondate da alberi e le casette dei vitellini.

                    I GEOGRAFI:Greta Boschi, Brad Bricherasio, Antonio Caporale

 

 

 

 

 

 

 

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L’AZIENDA AGRICOLA “ CANILI”: LE COLTIVAZIONI DEI CAMPI

Attorno alla cascina “ Canili” ci sono tantissimi campi, tutti del signor Chizzoni. Sono 270 ettari.  I contadini usano gli ettari per capire quanto sono grandi i loro campi. Alcuni campi hanno il terreno sabbioso, altri argilloso. Dove c’è sabbia bisogna innaffiare spesso, dove c’è argilla bisogna innaffiare di meno la  coltivazione perché l’acqua penetra lentamente e non sparisce subito. Nei campi viene coltivato tutto quello che serve per dare cibo agli animali allevati: il mais o granoturco, il grano o frumento,  l’erba medica. Le mucche , con il loro letame, concimano i campi e così si ottengono dei buoni raccolti. Il granoturco viene seminato nei mesi di marzo – aprile quando il terreno è umido e tiepido. Quando tutto va bene, dopo una settimana, il rivestimento del chicco si rompe per lasciare uscire la radichetta e la piumetta. Passano i giorni e spuntano altre radici e l piumetta si allunga. Dopo un mese spunta la terza foglia e le piantine, ben allineate, sono già visibili nel campo. Il fusto si allunga , si alza e crescono altre foglie. A luglio compare sulla sommità della pianta il pennacchio, il fiore maschile. A metà del fusto si presenta la pannocchia, il fiore femminile. Le piante ricevono il calore e la luce del sole per tuta l’estate. A settembre-ottobre è tempo di raccolta. Una sola macchina stacca le pannocchie dal fusto, toglie le brattee, toglie i chicchi dal tutolo. Il grano o frumento viene seminato in autunno nella terra ben arata e concimata. In poco tempo esce la radichetta e la piumetta. In inverno il campo è coperto di piantine verdi ben allineate. Resistono alle piogge, al gelo, alla neve. In primavera le piante si alzano e si formano le spighe verdi piene di chicchi. In estate con l’energia del sole le spighe diventano sempre più gialle, colore dell’oro. Una sola macchina tagli le piante di frumento, manda fuori da una apertura i chicchi di grano e da un’altra la paglia.  Il fusto e le foglie del frumento diventano la paglia che  diventa il letto per le mucche. L’erba medica, quando si è seccata bene al sole, diventa un ottimo fieno che piace alle mucche. Si semina alla fine dell’inverno. La pianta produce erba per tre anni poi si stanca e invecchia. Il contadino quando fiorisce l’erba medica la taglia per fare il fieno. Poi lei ricresce per essere tagliata di nuovo.

                          I BOTANICI: Giacomo Tarana, Caterina Canevari,

                                                  Rachele Baboni, Rayan Chtaiba

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA MUCCA FRISONA

La mucca Frisona è un animale vertebrato. Appartiene alla famiglia dei Bovidi. E’ un mammifero, erbivoro e ruminante. Quando diventa mamma nasce il vitellino. Lo partorisce dopo nove mesi. La mucca Frisona produce tanto latte. Ha un corpo rivestito di peli corti che formano un mantello bianco e nero. La mucca Frisona ha una testa grossa, due grandi occhi che vedono a poca distanza e due orecchie mobili. Il suo naso è detto fusello. E’ sempre umido. Nella bocca ci sono i denti solo nella mascella inferiore. Sopra c’è una gengiva molto dura e robusta. La mucca Frisona ha quattro zampe robuste che terminano con quattro zoccoli. Spesso il contadino taglia le unghie con un attrezzo speciale. Le mammelle producono il latte dopo la nascita del vitellino. Le mammelle vengono usate per allattare il vitellino e per dare il latte all’uomo.

Tutta l’erba che mangia la mucca si trasforma in buon latte. La mucca ha quattro stomaci che si chiamano: RUMINE, RETICOLO, OMASO, ABOMASO.  La mucca  inghiotte  l’erba velocemente e riempie il rumine. Poi, con tranquillità, fa ritornare l’erba in bocca e la rimastica lentamente. Il cibo ritorna negli altri stomaci per essere ben digerito. La mucca Frisona può ammalarsi di polmonite. Può avere l’infiammazione delle mammelle. Può avere dei dolori agli zoccoli. Il veterinario la cura solo con delle punture.

                                    GLI ZOOLOGI: Niccolò Tarana, Asia Casilli

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L’AZIENDA AGRICOLA “ CANILI”: L’ALLEVAMENTO DELLE MUCCHE DA LATTE

Nell’azienda agricola del Signor Chizzoni Roberto c’è un grande allevamento di mucche Frisone. Ogni mucca che deve diventare mamma, vive tranquilla in una stalla ben pulita con altre mucche. Mangia erba buona e nutriente, beve molta acqua. Il vitellino appena  nato rimane vicino alla mamma due ore. Beve dalle mammelle il  colostro. E’ un latte pieno di vitamine che aiuta il vitellino a non ammalarsi.  Se i vitellini hanno freddo li mettono in un recinto dove è appesa una lampada  che li scalda con una luce rossa. Oppure li coprono con una cappottino legato sotto la pancia. Ogni  vitellino femmina vive  in  una casetta bianca con un recinto davanti. Quando esce dalla casetta può vedere  e annusare il vitellino che abita vicino. E’ importante che ogni vitellino non si senta solo. I vitellini maschi vivono in un’altra stalla. Quando hanno due mesi vengono venduti e vanno in altre aziende agricole. Ogni vitellino ha una marca auricolare. E’ un cartellino dove è scritta la data di nascita, un numero di riconoscimento, i numeri dei suoi genitori. Il cartellino viene applicato all’orecchia. La mucca non sente dolore quando lo mettono. Le mucche adulte vivono in una stalla molto grande e fresca. Sul soffitto ci sono delle ventole che girano e rinfrescano l’aria.  Nella stalla è appesa una grande spazzola gialla. Le mucche si appoggiano e  la fanno girare. Così si grattano e giocano. Le mucche trovano tanto cibo davanti al recinto. Mangiano in fretta poi si coricano e ruminano.  Tutto il letame che producono le mucche viene portato fuori dalla stalla con una macchina speciale. Tre volte al giorno le mucche vengono munte nella sala mungitura. Ogni mucca sa dove mettersi per essere munta. Una persona esperta disinfetta i capezzoli delle mammelle prima e dopo la mungitura. Li pulisce con uno straccetto colorato. Poi attacca alle mammelle dei cilindri che tolgono  il latte. C’è un piccolo computer che segna quanto latte esce dalle mammelle. Tutto il latte munto entra in un tubo e finisce nel frigorifero che lo raffredda a quattro gradi. Il latte non vede la luce e non sente l’aria. Alla fine della mungitura ogni mucca in ordine e con tranquillità ritorna nella sua stalla.

Il Signor Chizzoni controlla tutto il suo allevamento di mucche da latte con l’aiuto di un computer. Può controllare quanto latte producono le sue mucche, ma anche se stanno bene e non sono ammalate.

                I GEOGRAFI:Tommaso Nardi, Brando Pescatori, Vanessa Vamanu

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