IL POETA DELLA FEDE
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Il “Diario di una Primavera”di Don Primo Mazzolari è stato scritto dall’autunno del 944 alla primavera del 1945. Durante questi anni Bozzolo, come tutto il resto del mondo, sta vivendo un periodo di grande crisi a causa della Seconda Guerra Mondiale. In Italia gli Alleati sbarcarono in Sicilia nel 1943 e iniziarono a liberare i territori del Sud dalla dominazione nazifascista, mentre al Nord gruppi di soldati e contadini formarono squadre di resistenza conosciuti come Partigiani.
In questo clima precario, dove gli alleati bombardavano e i Fascisti arrestavano i civili, Don Primo parroco di Bozzolo fu costretto a nascondersi. Era ricercato dalle brigate nere e molti lo credevano sui monti coi Partigiani. Ma in realtà non abbandonò mai la propria parrocchia. Rimase rinchiuso in una stanza angusta, con solo una finestra che gli permetteva di scorgere la vita al di fuori di quella camera, per questo iniziò a scrivere un diario per esprimere i suoi sentimenti, le sue emozioni e il suo rapporto con Dio.
Come si evince dal diario, nel giorno 15 aprile, “ vivo di suoni di voli di sussurri di foglie, di canti d’uccellii. Non voglio distinguere ascolto la sinfonia”Don Primo ci vuole comunicare la sua sofferenza nel vedere attraverso una finestra la bellezza della natura che lo circonda, ma non si percepisce la disperazione per quello che sta accadendo alla comunità bozzolese.
Il 10 marzo ore 15:00 il parroco racconta una vicenda di vita quotidiana; vide sei ragazzi nel campo al di là della strada che giocavano spensierati poiché era primavera ed in un certo modo invidiò la spensieratezza e la libertà propria della gioventù.
Don Primo è un uomo fragile ma allo stesso tempo coraggioso perché avrebbe potuto fuggire lontano, ma volle restare a vivere e pregare in mezzo alla propria gente.
I brani che vanno dal 1 marzo al 25 aprile 1945 contengono la cronaca drammatica dei fatti guerra fino a alla liberazione che per Don Primo non è la libertà sognata.
In questo libro Don Mazzolari ha cercato di interpretare gli episodi più cruenti della guerra e dei bombardamenti attraverso la natura; nelle nubi, nelle foglie, nel colore dei prati e nel canto e nel gioco dei bambini.
Il “ Diario di una Primavera”resterà per sempre nella storia del nostro paese perché come spiega il titolo la primavera è un momento di rinascita dal freddo dell’inverno.
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Daian Campagnoni