Il mio carnevale!
Lunedì 4 marzo 2019
​
Caro Diario,
ieri era l’ultima domenica per poter festeggiare il carnevale. Inizialmente dovevo andare a visitare Trieste con la mia famiglia. Il viaggio in camper mi entusiasmava. Quando abbiamo saputo che l’Oratorio aveva organizzato la festa di carnevale, mamma e papà hanno cambiato idea. Ero molto contento della scelta. Ero molto ansioso, ma felice perché volevo partecipare alla festa con tutti i miei amici. Bambini e genitori delle classi terze hanno deciso di travestirsi da tirolesi.
Tutti i bambini indossavano un cappello simile a quello degli alpini oppure un cappello a punta fatto in feltro grigio con un cordoncino blu e bianco o rosso e bianco. I maschi indossavano le camicia bianca, pantaloni corti con le bretelle. Sui calzettoni c’erano i pon pon di lana fatti dai nonni della Domus. La mamma ha cucito sulle mie calze dei piccoli campanacci originali tirolesi. Li aveva comperati il mio papà quando era piccolo durante una vacanza con i miei nonni. Ad ogni passo si sentiva il suono dei campanacci. Le bambine non indossavano cappelli. Chi aveva i capelli lunghi aveva le trecce. Tutte indossavano una gonna nera, una camicia bianca a maniche corte, un corsetto nero con nastrini bianchi, un grembiule a quadretti bianchi e rossi. Le calze erano ornate da fiocchetti bianchi e rossi. Tutti i nostri genitori erano vestiti come noi. Formavamo una bella squadra attorno ad un carretto ben ornato. Ricordava una casetta tirolese. Al centro c’era un tavolino con ai fianchi due panche. Sotto era nascosta una cassa che diffondeva nell’aria una musica tipica tirolese. Sul tavolo c’erano i Brezel piccoli e grandi, piatti con wurstel, boccali con la birra.
Quando siamo arrivati sul piazzale dell’oratorio si sentiva la nostra musica tirolese e il suono di 13 tamburi che noi bambini suonavamo con tanta forza. Intanto cantavamo un inno che io e la mia famiglia avevamo composto sulla base dell’inno dei pompieri. Abbiamo sfilato per le vie del paese. Durante il tragitto ci siamo fermati in piazza Europa vicino al Monumento dei caduti e anche alla Domus per salutare i nonni. Abbiamo cantato loro “ hip hip, hurrà” per ringraziarli del prezioso aiuto dato alle nostre mamme.
I bambini e i genitori delle altre classi della Scuola Primaria erano travestiti e avevano preparato dei bellissimi carretti. Diversi erano i temi: i Super eroi, gli indiani, l’arca di Noè, Harry Potter, i cartoni animati, lo sport. Al termine della sfilata una giuria ha stabilito quali maschere e quali carretti premiare. Terzo classificato è stato il gruppo travestito da indiani. Secondo classificato è stato il gruppo con il tema di Harry Potter. Primo classificato: I TIROLESI!!!!!!!!!
Quanta gioia, quante emozioni. Io mi sono divertito tantissimo. Quella sera abbiamo festeggiato andando tutti a cena al Roadhouse a Mantova. Appena arrivati Tommaso ha inciampato su un ferro del pavimento, è caduto e si è rotto tre denti. E’ stato medicato al Pronto Soccorso. Ero molto dispiaciuto per quell’ incidente. Quando però Tommaso è tornato tra noi ero felice.
Ciao diario. Presto avrò altre esperienze da raccontarti.
Ismaele Finardi
P.S.
Queste sono le parole dell’inno che abbiamo cantato. C’erano frasi cantate da solisti e frasi cantate dal coro.
​
Questo è il carro di terza elementare,
siamo i migliori e non ci puoi copiare.
RIT.: La terza elementare paura non ne ha.
Quando a scuola suona la campana,
noi ci impegniamo tutta la settimana.
RIT.: La terza elementare paura non ne ha.
Portiamo il sorriso a chi ci chiede aiuto,
un giorno senza gioco non è vissuto.
RIT.: La terza elementare paura non ne ha.
Se le terze avanzano devi aver timore,
perché la nostra gioia arriva a Singapore.
RIT.: La terza elementare paura non ne ha.
Quando ci impegniamo nessuno più ci arresta,
birra e carnevale facciamo tanta festa.
RIT.: La terza elementare paura non ne ha.
Ismaele Finardi
Classe IIIA Scuola Primaria di Bozzolo