top of page

L'ORA DEL GUFO

​

​

nei panni del narratore (Mario Rigoni Stern)

Sono immerso nel paesaggio del racconto, lo vedo e lo ascolto come se fossi il narratore.

La mia casa è un’abitazione non recente in cui vivo da sempre sulle mie montagne che amo ed osservo ogni giorno.

Attorno alla casa ci sono le mulattiere, piccoli sentieri sterrati che portano al bosco di abeti.

Da questi sentieri osservo l’orto che coltivo e di cui posso vedere il colore della terra marrone e delle

piante, come ad esempio il rosso ed il verde delle mele, dell’uva …..percependone il profumo dolce e

intenso che si mescola nei miei sensi.

D’inverno vedo la neve candida che lascia il passo al verde dei pascoli, spesso all’azzurro del cielo, al colore delle spugnole ed ai rossi riflessi del tramonto durante il periodo del disgelo tra l’inverno e la primavera.

Gli animali come i gufi hanno colori e movimenti così affascinanti da lasciarmi incantato così come i loro richiami durante l’accoppiamento o le loro “conversazioni” ed a questi si aggiungono il gracchiare delle cornacchie o il miagolio dei gatti randagi.

I suoni lasciano spazio ai silenzi della notte rotti solo dal richiamo dei gufi e dal loro volo leggero che avverto al vibrare delle foglie e dei rami degli alberi.

I colori si mescolano rendendo tutto magico e misterioso quando l’inverno con i suoi colori freddi, come il grigio della vecchia cava di ghiaia, lascia spazio ai colori caldi dell’estate.

 Uscendo di casa sento mille profumi: quello degli alberi, della terra, degli animali come ad esempio l’odore forte e sgradevole dei gatti nel periodo del corteggiamento, l’odore dell’erba fresca dei pascoli, il profumo pungente degli abeti e della loro resina, il profumo delle piante che coltivo e quello portato dal vento mentre muove la terra, la ghiaia, il sottobosco…..

Sento il profumo della mia casa, soprattutto quello delle pagine dei libri del mio studio.

Sono tutti diversi ma in sintonia tra loro così da rendere ogni mia sensazione bellissima; anche lo sfiorare il piumaggio dei piccoli di gufo così come tenere fra le mani il piccolo e soffice pipistrello, oppure lasciarmi trasportare, di notte, dal rumore delle foglie smosse dal volo dei gufi e  dalle loro misteriose ombre che mi passano sul capo.

​

e nei panni del gufo

​

Vivo in un bosco in montagna nel mio nido con la mia compagna ed i nostri piccoli.

Il sole sta tramontando ed è ora di cacciare perché adesso abbiamo tutti fame.

Mi alzo in volo, sono leggero e silenzioso, le mie ali vibrano nell’aria spostando le foglie senza fare rumore.

Sono veloce e non commetto errori grazie ai miei occhi gialli e grandi che mi permettono di vedere nel buio

ed ai miei sensi che mi consentono di sentire l’odore delle mie prede: piccoli topi, pipistrelli, salamandre…

Ho zampe possenti con grandi artigli così quando afferro la mia preda non può più liberarsi. Il mio becco è a forma di uncino in modo che io possa lacerare la carne per cibarmi e darne anche ai miei piccoli ed alla mia compagna.

Io vedo ciò che voi non vedete, io sento ciò che voi non sentite; io vivo di notte!

Sono così perfetto da non essere né visto né sentito da voi uomini mentre volo.

Di giorno proteggo la mia famiglia, noi gufi siamo estremamente sospettosi perché consapevoli che voi uomini, una cornacchia, un gatto potreste attaccarci per cibarvi dei nostri piccoli o addirittura di noi.

Per questo sono sempre attento e non lascio avvicinare nessuno al mio nido, posso restare immobile senza essere visto ma sono in grado di vedere tutto perché posso ruotare la mia testa di 360°.

Qui nel bosco vige la legge della sopravvivenza.

Sono misterioso ed affascinante per voi umani che mi vedete, siete attratti da me perché vorreste toccarmi,sentirmi ed osservarmi di notte mentre caccio invece potete solo intravedere la mia ombra, sentire il mio passaggio al vibrare delle foglie e dei rami o vedere la terra che si muove nei miei voli vicino al suolo mentre afferro la mia preda.

Sono felice perché libero, forte e protettivo, posso decidere di nidificare dove ritengo opportuno.

Infine sono geloso della mia compagna: siamo uniti per la vita: siamo gufi!       

​

Fabio d'Anna

​

​

bottom of page