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Quando i ragazzi della redazione mi hanno proposto un articolo relativo alla tragica scomparsa di Hanaa, ho chiesto tempo per riflettere.
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Solitamente non amo intromettermi nelle loro scelte, ed è mia abitudine - come i lettori avranno capito - assecondare la scommessa di percorsi anche ambiziosi, in quanto credo che questo sia e debba essere un terreno di sperimentazione e di sfida, un laboratorio di idee in cui crescere insieme.
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Di fronte però a questa notizia così drammaticamente nostra, trascinatasi per settimane - settimane di speranza e di angoscia, di frenetica ricerca e di snervante attesa poi spezzata dall'esito che nessuno avrebbe voluto -, ho esitato.
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E alla fine ho deciso che ogni parola, di commento sarebbe stata stonata, ambigua, fuori luogo.
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Rimangono in chi resta pensieri confusi, dubbi, frasi non dette e domande sospese.
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Su tutte, quel "perché?" che ci lascia sgomenti.
Tutti.
Noi che l'abbiamo vista crescerci davanti agli occhi, bellissima, e poi sfuggirci, in un silenzio sempre più denso che si è portato via ogni possibile risposta.
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Ti abbracciamo Hanaa, ovunque tu sia.
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Elide Bergamaschi
L'I.C. di Bozzolo
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